martedì 2 aprile 2013

Racconti gastronomici

Oggi si parla moltissimo di cucina: è un continuo spuntare di ricette e diete proposte da cuochi famosi, profeti dell’alimentazione o buongustai travestiti da filosofi. Ma la letteratura c’era arrivata prima di tutti. Da millenni infatti gli scrittori danno da mangiare e da bere ai propri personaggi. Adamo ed Eva si giocarono il paradiso per una mela; Esaú vendette la sua primogenitura per un piatto di lenticchie. Il lettore sarà deliziato dalla poesia sprigionata dalla descrizione di una bouillabaisse (Thackeray), di un risotto alla milanese (Gadda) o di un’aringa marinata (Vittorini), si divertirà nel sentire parlare di cibo Cervantes o Campanile, mentre con Zola, Pirandello o Karen Blixen si commuoverà più che se tagliasse una cipolla.
L. Grandi, S. Tettamanti, Racconti Gastronomici, Einaudi 2012



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